mercoledì 28 giugno 2006

E dopo aver ringraziato la Francia per aver eliminato i chiassosi spagnoli da questo mondiale, tutti a tifare Argentina.


 


Fottuti tedeschi.

Poco fa avevo scritto un post lunghissimo sulla fiesta del agua y del fuego.


 


Il fottuto splinder si è mangiato tutto.


 


Tutto.


 


 


Beh, poco conta in fondo.





Come dicevo e come ho detto più volte a tutti voi, non potrete MAI capire.


 


 


 


Che dire di più...


 


 


Se semo bagnati.


 


 


Ma popo tanto.


 


 


 


E se semo divertiti.


 


 


 


Ma popo tanto.


 


 



 



 



 




 

sabato 17 giugno 2006

Come on, everybody let's rock



 


"Dove sei?"




"Sul pullman, per strada, a circa un'oretta da Granada. Quando posso mi collego. Ci sentiamo dopo"





Quando ho scritto quel messaggio, ero su un pullman, per strada, a circa quaranta minuti dalla stazione Termini. Sabato mattina, ore 11.30 circa. Il mio fine settimana era appena iniziato, anche se sembrava passato un anno da quando ero partito da Granada. L'unico a sapere del mio arrivo, mio fratello, è sceso a prendermi un'oretta dopo per il "mega sorpresone". Ovviamente è andato tutto benissimo. Non credo dimenticherò mai la faccia dei miei fratelli o dei miei genitori o di marco o di bubu o i loro commenti, i loro "tu sei pazzo, ma che diavolo ci fai qui??". Solo per questo sarebbe valsa la pena di montare il grande ambaradan.





 


 



 


 



 


 


 


 


 



 


 




E invece c'è stato dell'altro. Molto altro.




Dopo il saluto con familiari et amici c'è stato il matrimonio di Matteo, il primo matrimonio di uno di noi, eterni ragazzini figli della prima di Sant'Igino, e se ci penso, ancora non mi sembra vero. Ho incontrato persone che non vedevo da due o quattro anni. Mi sono autoinvitato al pranzo di nozze e ho mangiato a scrocco quattro sorbetti al limone che erano la fine del mondo. Ho giocato una partita del nostro storico torneo vincendo e aprendo le marcature (se non ci credi clicca qui, riquadro in basso a destra) con un gol frutto della mia solita goffaggine. Dopo la partita mi sono fiondato all'aereoporto accompagnato dai sempre fedelissimi Marco Surio e Costantino. Pensavo che quel fine settimana incredibile avesse finito di regalarmi emozioni ma mi sbagliavo.




Eccome se mi sbagliavo.




Mentre scendevo dal treno termini-fiumicino è precipitata, non so in che maniera, l'ennesima idea folle e geniale.




"Ma quasi quasi me ne vengo con te"




Costantino, il pazzo.




"Ma sì dai, che ci vuole...compriamo il biglietto adesso e vieni..."




Francesco, che un po' scherza e un po' fa sul serio.




"Io dico sul serio..."



 


"Se lo fai davvero sei il mio eroe"





L'ha fatto.










E' un mito.




Ha fatto una cosa enorme, è partito di punto in bianco portando con sè solo un marsupio e la voglia di vivere un'avventura enorme, e si è regalato, CI ha regalato una settimana da favola, all'insegna del divertimento puro - cose che non vedevo da anni - e non finirò mai di ringraziarlo per il suo coraggio.



I dettagli li rimando ad un futuro ed ipotetico aggiornamento del blog. Ora come ora posso solo dirvi che è stata una figata incredibile ma non credo che potrò mai farvi capire di più.




(perdonate le facce, ma la foto è stata scattata alle ore 5.42 di lunedì scorso, alla stazione di madrid dopo una notte insonne in attesa dell'autobus)



 


martedì 13 giugno 2006

Comunicazione di servizio


 


La cronaca del mio folle fine settimana al momento termina qui. Devo ancora descrivere 3 giornate una più folle dell'altra. Lo farò quando troverò il tempo e le parole.

Ore 10.42
11/06/2006


 


Tranquillamente nella top 3 dei migliori fine settimana di sempre, e ancora non è finita.


 



 


 



Riprendiamo un po' il filo da dove l'avevo lasciato...dalle 13.30 in effetti ho studiato, come avevo scritto - eccezion fatta per un'altra pennichella digestiva tra gli occhi sbigottiti ed increduli dei passanti. Alle 17.30 la prova audio diventa più consistente e dai versi gutturali riportati sopra si passa all'uso di chitarre e batteria.


 


Poche note per rendermi conto che i Polar sono arrivati.


 


Mi alzo dalla mia panchina, chiudo il computer e mi dirigo nel backstage, fortunatamente aperto e vigilato da un solo guardiano un po' assenteista. Quando scendono dal palco mi dirigo a passo incerto verso il batterista e mi presento: "Jesus? Sono francesco, il ragazzo italiano che ti ha scritto un po' di e-mail"
Ecco, a dirla tutta mi sarei accontentato anche solo di questo.


Semplicemente stringergli la mano e ripetergli a voce quanto fossi innamorato di quel "A letter
for the star", piccola gemma nascosta nell'oceano (mare) della musica indie.


 



E invece.


 


E' contentissimo di conoscermi, mi offre una birra e si inizia a parlare.  Di musica.


E anche un po' di vita.


Un'ora e mezza dopo siamo ancora lì al banco, discutendo dei Low che dovevano andare a Benicassim e suonare come ospiti in un loro disco e invece poi non s'è fatto più nulla, fondamentalmente perchè sono degli idioti.



E' ora di sederci un po' e chiacchierare con gli altri elementi della band per  un'altra oretta abbondante nella quale mi rimediano un invito per il backstage.


 


"E' il minimo che possiamo fare per un'italiano venuto da Granada per vederci"



Inizia il festival, ma ad aprirlo sono due gruppi di trash-death-nu-metal che ci risparmiamo tranquillamente per gustarci le leccornie preparate nel camerino dei polar.


 


 






Poi, finalmente, arriva il loro momento ma questo evito di descriverlo, semplicemente
perchè le mie parole non saranno mai sufficienti.




 


 


 


 


 


 




Il resto del festival prosegue così, avanti e indietro tra backstage e pubblico, ridendo e scherzando con tutti - elementi della band, staff e gente varia - finchè arriva il momento dei saluti.


Ho un aereo la mattina dopo e devo ancora trovare il modo di arrivare all'aereoporto.


Chiamerò un taxi penso.



Chiamerò un taxi, dico a Jesus, che mi chiede che abbia intenzione di fare.



Ma scusa, ma l'aereo a che ora ce l'hai?


E' la ragazza di Jesus che interviene.


Ehhh, ce l'ho domattina, parte alle 9 e 30.


E' perplessa.


E quindi che fai? Passi tutto quel tempo lì? E dove dormi?


Ehhh...boh...


Ma smettila, vieni a dormire da noi!


O.o


Ma noooo...ma ti pare? Ma non posso accettare..


Ma sì, abbiamo un letto, giusto jesus? C'è quel letto...e domattina ti svegliamo noi, prendi un taxi e vai all'aereoporto!



Ma...ma...


Dai su, andiamo!


 


 


Alle 3.00 ero in casa di Jesus, a contemplare la più vasta, completa e incredibile collezione di musica che abbia mai visto.



Alle 3.33 ero seduto sul letto, il computer tra le gambe, esausto e felice.



Alle 7.20 Jesus mi salutava regalandomi un po' di dischi fuori produzione dei Polar e altri due album che ancora non ho avuto modo di ascoltare.








Grazie Jesus. Come ti ho promesso ci rivedremo.


 


 


E grazie di tutto, Polar.

Ore 3.33
10/06/2006


Mamma mia, mamma mia, mamma mia.
I-N-C-R-E-D-I-B-I-L-E.
Domani racconterò tutto.

Ore 13.20
09/06/2006


Non è stata proprio una passeggiata - anche perchè, in giro per la città questo Mimed Festival 2006 non è pubblicizzato per niente - ma alla fine l'ho trovato. E' anche una cosa abbastanza in grande, a quanto vedo. Ovviamente è tutto chiuso e mentre i tecnici montano transenne e quant'altro, c'è un ragazzo in maglietta azzurra e occhiali fighissimi che si diverte a vedere le loro facce mentre chiede: "scusate, sapete i polar quando arrivano?"



Per il resto, nelle ultime ore ho fatto vita da barbone, vagando per la città e dormendo prima su una panchina (la stessa dalla quale ho fatto il resoconto di cui  sopra) e poi direttamente su un prato, dietro le transenne dove stanno facendo in questo momento la prova microfoni



"Ah ah ah ah, eh eh eh eh...sì sì...ah ah eh eh ehola ya eyà...ehola ehola sì...ye"


Mi sono pure preso due paninozzi da Mercadona (ma uno lo lascio per la cena...o almeno per merenda) insomma, non posso proprio volere nulla di meglio dalla vita.



I tecnici mi guardano sempre peggio...mò che starà a fa quel cretino col computer??



Mmm...forse è meglio studiare un po', visto che ho tempo...



(ehhh ehhh....eehhhyà...ohohoh...)

Ore 7.54
09/06/2006


No, non sono morto nè svenuto.



Nel preciso momento in cui mi accingevo a concludere quel mio primo resoconto ho alzato lo sguardo dal monitor e ho visto tre sagome decisamente familiari: Juan Carlos, Sisa e il piccolo Josè.



Sono venuti a salutarmi.


Dice Sisa che per un figlio l'avrebbe fatto.


Mi sono commosso.


Diciamo che non poteva esserci modo migliore per iniziare quest'avventura.



Ieri scrivevo che da Valencia, in qualunque maniera, sarei arrivato a Mislata. Mi sono informato, è più
semplice del previsto: c'è una metro. E quindi adesso me la sto prendendo comoda, seduto su una panchina in un parco al quale ho scattato una foto, così, giusto per metterla nel blog come prima tappa del viaggio.


 


 


 


 


 


Ho dormito poco, come temevo. Il cielo, appena arrivato, era nero e sembrava impossibile che sarebbe potuto migliorare. E invece sta già uscendo un bel sole. Se non fosse che ho un cagotto che mi sta divorando direi che va tutto alla perfezione.

Ore 23.06
08/06/2006


Sono seduto alla stazione degli autobus di Granada. Il pullman con destinazione Valencia delle ore 23.30 non è ancora arrivato e ho deciso di tenere traccia in un file di testo di un po' di momenti di quello che si appresta ad essere di gran lunga uno dei migliori fine settimana della mia vita. Aspettative grandi quindi.



Vedremo se saranno realizzate.



Tutto ciò che so al momento è che questo pullman mi permetterà di essere a valencia alle 7 e 15 di domattina, 09/06. Da lì, in qualunque maniera, arriverò a Mislata, paese

lunedì 5 giugno 2006

Poco fa ho cancellato - senza bloccarli, perchè sono freddo ma non un bastardo - e poi sono sempre aperto al dialogo  - - due contatti di msn.


 


 - adesso che ci penso, una persona bloccata tra i miei contatti c'è e nel suo caso, sì, sono un bastardo, ma è proprio tutta un'altra storia -


 


Se proprio avete il terrore di essere voi i malcapitati, chiedetemelo quando mi trovate online - ovvero: sempre fino ad oggi, molto meno sempre da domani - e vi rassicurerò al riguardo. Oppure no.


 


E se volete sapere il perchè, semplicemente è giunta l'ora di collegare il cuore al cervello - o meglio il cervello al cuore - una volta per tutte.


Per l'ennesima volta.


 




 





Ma c'è qualcosa di peggio di un post inutile come questo, ed è che non ci sono note, frasi, citazioni musicali in tutto ciò. Le ho cercate e non le ho trovate, rassegnandomi a mettere su un EP degli Okkervil River giusto per fare l'abbinamento con il nome del blog.






Ma non può essere tutto qui, deve esserci, devo trovare qualcosa.



 


 




E se qualcuno di voi sta pensando ad "Ho perso le parole" può andare affanculo sulla X in alto a destra. 


 


 


 


 


* In preda all'isterismo, interrompo "Just give me time" e metto su "Mogwai fear Satan" dei sempre-adatti Mogwai *



 


Se non c'è un testo che possa accompagnare un topic inutile, che ci sia almeno MUSICA, perdio.


 


 


 


In questo momento sto pensando anche che probabilmente, a poco a poco, i miei contatti di msn cadranno come foglie secche, e dai 45 che sono al momento, si ridurranno a quella decina davvero importante. Ed in fondo mi sembra giusto così.


 


 


* Stasera gira strana. Avevo intenzione di parlare di tutt'altro e rilegare la comunicazione di servizio della prima riga in fondo al post. Ma tant'è. *


 




 





Mentre i Mogwai picchiano, con le loro chitarre e la batteria e quant'altro, e tutto mi sembrano fuorchè persone che abbiano paura, e tantomeno paura di Satana, penso che un po' di giorni fa avevo scritto un post  e poi, come troppe volte ho fatto, non ho premuto il pulsante "pubblica il post", bensì ho evidenziato tutto il testo e premuto Backspace.


 


Parole.




Sprecate.


 


Insomma avevo scritto questo post ed iniziava parlando del fatto che stessi ascoltando questa canzone, e che mi sarei potuto mettere a piangere da un momento all'altro per la sua bellezza, e tutto questo senza che fossi triste o chissà che, e anzi rendendomi pure perfettamente conto della pietà di una cosa del genere. Ma era semplicemente un dato di fatto. Punto.


 


In quel post dicevo - tra le altre cose - che stranamente ero felice.


Semplicemente.


 


Felice.


 


 


* In fondo, credo di esserlo anche adesso *


 


 


Avevo scritto anche che ho deciso di fare una pazzia - non che sia una novità di questi tempi. I Polar dal vivo sono sempre stati un mio sogno proibito e coglierò quella che probabilmente sarà l'unica occasione della mia misera vita per togliermi l'ennesimo sfizio.


Venerdì prossimo, a Valencia.


 


 


* Mentre scrivo questo, Mogwai fear Satan gira per la seconda volta, ma adesso devo trovare una conclusione che sia abbastanza degna *


 


 


Ho scritto tanto e non ho parlato di niente.


 


 


 


Non è la prima volta.


 


Non sarà l'ultima.


 









- pensieri in libertà stasera -


 





 


 


scritto tanto, parlato niente, scritto tanto, parlato niente, scritto niente, parlato tanto.


 


 


 


 


 


On air: Sigur Ròs -


 


 


 


Freddo.