mercoledì 3 dicembre 2008

C'è forza nella pioggia

che bagna il bordo del lavandino

e le mie braccia

tese

oggi.









Penna rossa su pagina verde, osservo l'inchiostro che si asciuga.

Sono un uomo in attesa.




Invecchio.






Non nelle colline nè nel cielo

che tiene bassi gli uccelli

e ha i colori sbiaditi di una polaroid.





Stasera, ancora un altro evento, una nuova novità.

Era un po' che non accadeva.




Ordinare le stesse cose che mangiamo da una settimana

perchè siamo stanchi di novità.






Metto in pausa il lettore e digito, parole in corsa, che si rincorrono senza incontrarsi mai, non le trovi mai lì tutte insieme, per dire quello che bisognerebbe.





Non che poi ci sia nulla da dire, sono solo parole a caso, senza una vera...




Perchè è proprio questo il punto: non c'è nulla da dire - nè da chiedere.

Tutt'al più da chiedersi.






Fa differenza? Nessuno la noterà mai.









Esistono domande che solo nel tempo trovano la loro risposta.










Leo è questo che siamo?

martedì 2 settembre 2008

Tempo fa avevo scritto che c'erano almeno due inizi possibili.



Il primo era quello di raccontare un po' dei cambiamenti che mi hanno travolto negli ultimi mesi. E questo, almeno in parte, l'ho fatto.



Il secondo inizio era riprendere e pubblicare stralcio di post, datato all'incirca settembre 2007 o forse anche prima.

Così, tanto per.

Ed è quello che farò oggi.













Un po' di cose che non sapete di me.



Da dove iniziare?



E' notte e sono davanti al pc. Ecco, questa è una cosa che faccio spesso. Mi è capitato di fare le 4 di notte guardando film, o episodi di Lost, o chattando ma anche semplicemente navigando su internet. Mi è capitato spesso, a dirla tutta.



La cosa più pericolosa che io abbia mai fatto probabilmente è stata guidare per tutta una notte, da Forlì a Roma. Tornavamo da un concerto - e figurati...ma quanto cazzo sono noioso, porco giuda! - un concerto dei sophia per l'esattezza. Anche bubu se lo ricorda, chiaramente, ma forse non ha mai saputo quanto abbiamo rischiato. Forse nemmeno io lo so con esattezza, ma ho la precisa sensazione dei colpi di sonno e della mia testardaggine, posso farcela, ce la farò, roma è vicina, daje fra, daje.



Ce l'ho fatta, in effetti, e siamo arrivati nelle nostre rispettive case sani e salvi alle 7 di mattina. Ma resto un idiota per aver rischiato. Tornassi indietro non lo rifarei.



Mi illudo di aver fatto tante cose in vita mia. A volte mi atteggio a uomo vissuto ma è tutta finzione.





Non ho mai fatto un tiro di canna. Con questo non voglio dire che abbia intenzione di farlo. E' solo una constatazione.





La mia faccia da bravo ragazzo mi ha sempre perseguitato. Non ho mai capito quanto ci sia di vero, nella mia espressione da ragazzo perbene e affidabile. Non ho mai capito se sia una maledizione o una benedizione, anche se è indubbio che molto spesso sia stata un comodissimo rifugio. Forse non si capisce quello che voglio dire, ma continuo a non capire dove finisca la mia faccia ed inizi io.



A volte temo che la maschera abbia preso il sopravvento e che se anche cercassi, non troverei più alcuna traccia di me stesso.





Credo di avere qualche problema con le ragazze. Non mi innamoro veramente da molto tempo. E invece capita spesso di essere colpito da qualche ragazza con la quale approfondirei volentieri i rapporti. Eppure finisce lì la cosa, non so continuare. Non ho mai imparato a farlo, e questo è dovuto senza dubbio al mio orgoglio ma la mia storia non mi ha proprio dato una mano.



Una volta ho vinto un concorso di poesia. Chiamarlo concorso di poesia è un po' ridicolo, in effetti. Era un concorso della circoscrizione. Parteciparono credo una cinquantina di persone e il fatto che venne premiata quella mia..."cosa"...certo non gli fece onore.



Dopo la declamazione in pubblica piazza (bologna) ho smesso di scrivere "poesie". Ho scritto molte altre cose che hanno un gran valore solo per il sottoscritto. E ho scritto le pagine virtuali di questo blog.



La quasi totalità di quello che scrivo finisce col farmi schifo, o suonarmi ridicolo e patetico, anche solo pochi giorni dopo averlo scritto. Ma ci sono delle eccezioni, ed alcune di esse sono proprio qui. Se proprio volete saperlo, sono il post sul ritorno dal concerto dei Radiohead ed il post scritto il 22 maggio 2006 (che in realtà avevo scritto quasi due mesi prima, il giorno del mio compleanno). Ecco, in quei due casi sì, sono sicuro che non esistano parole migliori per esprimere quello che volevo dire. O forse esistono, ma non sarò mai in grado di trovarle, il che le rende in qualche modo perfette così come sono.



Poche righe fa ho scritto "se proprio volete saperlo" ma non so se pubblicherò mai tutto questo. E quindi non so se queste righe avranno mai dei lettori. In caso di risposta negativa, non vi siete persi granchè.





Ascolto musica che potrebbe essere definita "impegnativa". Almeno questo agli occhi (o alle orecchie) di tutte le persone normali che mi capita di incontrare nel quotidiano. La musica davvero "impegnativa" è ben altra, lo posso assicurare, ed è indigesta anche al sottoscritto. Ad ogni modo la causa di questa mia passione è probabilmente quel ragazzo che divenne casualmente mio compagno di banco al liceo e che mi consigliò l'acquisto di "Machina/the machines of God" degli Smashing Pumpkins. Da allora, grazie anche al forum ormai chiuso di pumpkins.it, è iniziata la mia discesa in un vortice senza fondo. Spesso mi chiedo: se non fossi capitato al banco con lui, cosa sarei diventato? Ascolterei ancora Ligabue o i Negrita nei momenti più alternative? Il fatto che la risposta sia "probabilmente sì" mi dà molto da pensare.





Alcuni credono che io conosca molta gente. Il che è vero, pur essendo io una persona di tendenza chiusa e poco socievole. Altri invece credono che io abbia due soli amici al mondo. Il che in qualche modo è anche vero. In realtà sono un po' più di due, e sono fratelli più che amici.











Fine.

Lo stralcio di post terminava lì.

Non ho mai avuto la voglia di concludere e - come spesso mi capita - è rimasto un post incompiuto. Ma va bene così.











Si, lo so, dovrei raccontare dei miei primi due giorni da dipendente Ernst & Young ma questo lo rimando a data da destinarsi.



Le cose NON vanno bene, comunque. Vedremo.

lunedì 28 luglio 2008

Ok...controlliamo....









...









Qui non c'è nessuno....









...











Bene, forse se ne sono andati via tutti.... (a parte bubu, è ovvio)







13.000 visite iniziavano ad essere troppe, effettivamente.











Ora si può ricominciare.











A questo punto ci sarebbero almeno due inizi possibili.



Scelgo il più banale e parlo un po' di cosa mi sta capitando ultimamente.









Forse non tutti sanno che il 10 luglio mi sono laureato alla specialistica. 105. No, non 110. Non capisco proprio perchè la gente si aspettava il massimo da me. Davvero mi conoscete così poco?



Ad ogni modo questo 105 - che per inciso è un voto da paura, intendo proprio come numero, fa benissimo il paio con il 95/100 preso alla maturità - dicevo, questo 105 mi ha aperto più porte di quanto non pensassi.

C'è la crisi c'è la crisi ma tutti hanno per lo meno due macchine.

Senza nemmeno aver spedito effettivamente il mio curriculum, sono stato contattato da un po' di società.

Tra qualche offerta rifiutata e qualcuna lasciata in sospeso, mi trovo attualmente conteso tra tre alternative.



La prima società ad aver creduto in me è stata la Capgemini. Multinazionale della consulenza, presente un po' in tutto il mondo con la bellezza di 83.000 dipendenti.

Non so dove, nel 2007 ha vinto un qualche premio per la miglior società dove fare lo stage. Ed uno stage è proprio quanto mi è stato offerto: 6 mesi a 800 euro al mese (più 200 - sempre mensili - per un certo progetto FIxO) più computer aziendale. Successivamente previsto un contratto ad inserimento oppure direttamente a tempo indeterminato.

Offerta sicuramente allettante, che ho accettato per via telefonica senza alcun dubbio.



Non molto tempo dopo si è fatta avanti la Ernst & Young. Nata circa un secolo fa come società per la revisione contabile (e attualmente una delle "big four" mondiali in tale ambito) si è estesa da diversi anni anche al mondo della consulenza. Dopo la bellezza di tre colloqui, nel corso dei quali hanno sviscerato tutte le mie competenze e capacità (nulle...in effetti non devono aver faticato granchè), hanno parlato di un contratto ad inserimento della durata di due anni, nel corso dei quali riceverei, oltre al normale stipendio, anche un master pagato alla bocconi.

E questo mi sembra importante.

A dirla tutta ancora non mi è stato offerto nulla. Il terzo colloquio l'ho sostenuto venerdì e hanno detto che mi avrebbero fatto sapere "a breve" il risultato. Quindi forse mi sto fasciando la testa prima di rompermela, ma prevenire è meglio che curare (e se lo dicevano alla mentadent non può che essere vero).



Visto che l'indecisione tra due alternative proprio non mi bastava, ho accettato di fare il colloquio anche con una certa Ingegneria dei Sistemi dove mi è stata offerta una posizione estremamente interessante. Si tratterebbe, in sostanza, di fare l'analista, curare i rapporti con i clienti, gestire una parte di una suite abbastanza complessa per la gestione dei dati per l'aeronavigazione e così via.

Effettivamente, nel ciclo di vita del software, farei quello che credo mi piaccia di più: avrei una visione globale dell'intero processo di sviluppo, senza addentrarmi nella parte di programmazione vera e propria. L'ambiente in cui andrei a lavorare, inoltre, è ottimo. Il mio capo sarebbe un ragazzo di 29 anni davvero molto simpatico, come molto simpatico è il manager della divisione, un uomo oltre i 50 anni che ho conosciuto durante il secondo colloquio. Come se non bastasse, in questa società mi è stato offerto un contratto ad inserimento o, qualora insistessi, perfino un contratto a tempo indeterminato.

Offerta ottima anche qui, e l'unica cosa che mi frena è il fatto che questa terza società non sia grande come le due precedenti (dagli 83.000 dipendenti capgemini si è passati ai 250) e che quindi non mi offra la possibilità di fare tutte le esperienze che farei all'interno delle altre società, più blasonate.



L'indecisione, quindi, è massima. Da una parte il mondo sicuramente amichevole e "facile" di ingegneria dei sistemi, con un ottimo ambiente di lavoro ma con prospettive future un po' più limitate.

Dall'altro il mondo della consulenza, senza dubbio ostile ma con la prospettiva di una carriera più sicura. A sua volta il mondo della consulenza si presenta con due sfaccettature: capgemini, una società, pur grande, un po' meno "seria" e "seriosa" delle normali società di consulenza (addirittura il classico abbigliamento in giacca e cravatta non sembra essere davvero fondamentale...e ci si può rivolgere ai capi progetto dandogli del "tu"), dall'altra una società assolutamente "massiccia" dove si lavora davvero sodo ma che offre possibilità di assoluto spessore (un master alla bocconi non è certo da tutti...)





Tra poche ore dovrò dare una risposta alla "ingegneria dei sistemi". Probabilmente sarà una risposta negativa, ma davvero, ancora non so nulla. Nelle ultime ore ho chiesto aiuto a tutti, cercando segnali ovunque. Vorrei essere un John Locke al quale l'isola di Lost parla e dice - attraverso sogni e visioni - cosa debba fare. Peccato che la vita non sia un telefilm. Ad ogni modo, adesso vado a letto, con la speranza che la notte porti consiglio.



E domani si vedrà

venerdì 25 luglio 2008

Situazione attuale:













35%





















35%

















30%









I bookmakers stanno impazzendo.



Le percentuali cambiano ad un ritmo frenetico.




Ed io ho persino aggiornato nuovamente il mio blog.







Grandi cambiamenti nell'aria.

mercoledì 6 febbraio 2008

fraenkiiii..mamma mia oh....che mortorio....aggiorna un pò sto coso!!!!!

dai..ci sarebbero mille cose da scrivere,da raccontare...

che c'è...è finita la fantasia?!?!?








Avrei dovuto aggiornare questo blog domenica scorsa.

Il 3 febbraio è stata una data particolare.



Ha ragione la mia cara sorellina, di cose da raccontare ce ne sono tante.

Quello che mancano sono le parole.



E così, domenica scorsa, mi sono trovato davanti alla pagina bianca dell'editor di splinder, con tante cose in testa e nessuna tra le dita.

Non una parola che venisse in mio soccorso, per dire tutto quello che ci sarebbe. E anche adesso, non è che sia più facile.





Il 2008 è un anno strano, assurdo. Ci sono diversi motivi per cui dico questo, e non starò certo ora ad elencarli.







Il 3 gennaio mi sono fidanzato.





Non ho mai scritto su questo blog di questioni affettive o cose simili. Non ne sono capace, davvero. Forse perchè è una cosa che mi mette a nudo e non mi va. Deve essere per questo che domenica scorsa, la pagina dell'editor di splinder è rimasta bianca.



In realtà a pensarci bene non ho mai scritto cose di questo tipo perchè non c'è mai stata effettivamente una persona così importante da spingermi a scrivere qualcosa. Non negli ultimi 3 anni, almeno.



Ma stavolta è diverso.



Lo so con certezza. Una certezza nuova, inedita, che raramente ho avuto. Non è certo tempo di fare discorsi impegnativi. Stiamo insieme solamente da un mese e stiamo ancora nella "fase tutta rose e fiori". Sarebbe stupido chiedersi se è lei quella giusta. Stupido ed insensato, visto che non otterrei alcuna risposta.

Ma la certezza che ho è che "è quella giusta" oggi. Ora.

Magari domani non sarà così, ma non mi interessa
.



Me la vivo oggi, e va benissimo così, punto.



La gente mi guarda e quando mi chiede "come va?" mi sembra lo faccia con una punta di incredulità. Quasi chiedendosi se va davvero bene come dico, o se non ci sia qualcosa sotto.

No - vorrei rispondere.

Non va bene come dico.

Va molto meglio
.




Ma la gente non capirebbe, o non crederebbe. Quindi sto zitto, e sorrido come un idiota, e magari mormoro in maniera appena percettibile "va tutto bene..." velato da un finto imbarazzo.









Sì, il 2008 è proprio un anno assurdo.





Non avrei mai pensato di scrivere un post del genere e persino pubblicarlo. Ma quest'anno va così, facciamocene una ragione.

martedì 1 gennaio 2008

Un giorno forse scriverò qualcosa sul mio rapporto di amore-odio con il capodanno.

Ma ora non è il momento.





Buon nuovo inizio a tutti, ragazzi.