giovedì 28 ottobre 2010

Ora so. Ora ho capito.


Ho passato una vita intera ad interrogarmi, ad indagare su me stesso, a chiedermi che sensazioni mi avrebbe regalato il mio corpo.


Su tutte, non ho mai cessato di domandarmi: che cosa proverò quando sarò davanti all'altare, elegantemente in attesa di una donna vestita di bianco, chiunque essa sia?

Ora, ad acquisto di una casa quasi ultimato, a pochi mesi dalla prima rata di un mutuo trentennale, so.


E' come pochi giorni fa, seduto sul vagone delle montagne russe più veloci d'Italia pochi istanti prima della partenza, le cinture allacciate, inchiodate a premere sul petto, a schiacciare ed asfissiare un cuore in difficoltà, un solo maledetto pensiero in testa: sto facendo una cazzata.


Paura. Maledettamente paura - poco importa la convinzione di star facendo la cosa giusta quando la maledetta paura ce l'hai nell'anima, non c'è verso.


Una cosa aiuta, quella sola: scrivere. Un istante prima, quando manca il respiro, quando si trema.


 


E poi si vola.