mercoledì 9 aprile 2014

Ho deciso di fare un'eccezione. Per una volta in questo blog non tratterò di un tema riguardante strettamente la fantastica vita di fraenk e il suo mondo immaginario. Questo post potrebbe essere letto da ignari viandanti del web alla ricerca di chiarimenti, perché oggi parlerò di Win Fidelity e della Win SPA.
Questi due nomi (assieme ad altri tipo Win Maker, Win Point, Win 4 shop...insomma, la fantasia non abbonda da queste parti) dicevo, questi due nomi mi erano totalmente sconosciuti fino ad un paio di settimane fa.

Succede che la mia ragazza viene invitata da un suo conoscente ad assistere ad una presentazione allo Sheraton di Roma per un lavoro "interessante, divertente, poco impegnativo e che promette grossi guadagni". Già questa frase era bastata a far sentire puzza di bruciato lontano svariati chilometri ed il tutto ricordava ovviamente il classico schema Ponzi. Però abbiamo deciso di andare a vedere lo stesso di che si trattava, per concedere il beneficio del dubbio e per vedere come veniva presentata questa "novità assoluta nell'ambito del marketing".
L'ideatore di questo "sistema rivoluzionario" è un certo Fulvio Rinaldi, noto alle cronache per aver ideato il sistema "Your Store", una sorta di commercio elettronico basato su una carta visa ricaricabile. Questo giocattolino, dopo alcuni anni di onorata attività iniziò a mostrare alcune crepe. Gli esercenti non venivano pagati dalla società, i soldi non arrivavano, cose così. Se ne parlò a "mi manda raitre", fino a che il baraccone non venne fermato dalla legge.
Dopo 6 anni il colpo di scena: il buon Fulvio è stato prosciolto dalle accuse che lo riguardavano con tanto di scuse. Il sistema da lui inventato "produceva vantaggi per tutti", questo ha affermato il giudice che lo ha prosciolto. Insomma: Fulvio aveva inventato una magica pietra filosofale in grado di arricchire tutti. Peccato averlo tenuto fermo per 6 anni.
Ora, con una tenacia invidiabile ed eroica (direi quasi sospetta), scottato ma non abbattuto dal fallimento del suo primo progetto, Fulvio tenta il riscatto con questo Win fidelity. Un sistema "totalmente nuovo e innovativo". Beh non proprio in realtà: si tratta della riproposizione di your store, leggermente riadattata alle nuove tecnologie (che fico, mò ce sta la app da scaricà).

Come funziona Win Fidelity? E' presto detto: ci si registra al sito internet con nome, cognome ed un'e-mail (basta quella). Si comprano online con la propria carta di credito dei punti. Poniamo: 100 punti dal valore di 100 euro. Già qui avviene il primo miracolo: anziché 100 punti ne vengono accreditati 105, a patto che si veda un piccolo spot di 10 secondi. Anziché chiamarlo spot lo chiamano WAM, perché fa più fico, ma il concetto è lo stesso. Quindi 10 secondi del nostro tempo vengono valutati ben 5 euro. Mica male.
Bene: cosa ci si fa con 100 - anzi, 105! - punti? Semplice: si comprano beni e servizi, in tutti i Win Point, ovvero negozi, benzinai, farmacie, ristoranti, chi più ne ha più ne metta. Ovviamente solo nei negozi aderenti al circuito, ma sono un discreto numero e - ovviamente - in continuo aumento. Naturalmente i negozianti, per aderire al circuito, non devono pagare neanche un euro. Devono solo accettare i pagamenti in punti attraverso il sistema WIN e poi tali punti saranno convertiti in euro dalla stessa WIN SPA.
Se la storia finisse qui non ci sarebbe in realtà nulla di "straordinariamente innovativo", a parte l'essere pagati così tanto solo per vedere uno spot. Ma il circuito Win è diverso, è "un sogno fatto realtà" (come amano ripetere alla nausea i promoter, con una serie di frasi preconfezionate che i baci perugina gli fanno un baffo). Avviene quindi un secondo miracolo: comprando i beni/servizi con i punti Win si ottiene un'autoricarica di una percentuale variabile (dal 5% al 40%) dell'importo speso.
(piccolo inciso: è esattamente quello che avveniva con la carta blu di your store, con le stesse percentuali variabili)

Beh, che dire....WOW!

Anche un fesso capirebbe che è davvero un sistema vantaggiosissimo. Basta trovare un benzinaio aderente al circuito, caricare 100 euro nel sistema e successivamente fare sempre benzina lì. Se avessi culo, con un'autoricarica al 40% farei 145 euro (100 + 40% + 5 di bonus) di benzina pagandoli 100.

Mi ripeto: WOW!!

Ma com'è possibile questo sogno?

E qui la presentazione prende una piega diversa. Scopriamo così che non siamo finiti nell'hotel per registrarci al win club e avere tutti questi vantaggi vantaggiosissimi. Cioè, anche, sì, quello è scontato, ma non solo.
In realtà, i più fortunati di noi anziché risparmiare potranno proprio guadagnare da questo sistema, come fosse un secondo lavoro. In che modo? Diventando Win Maker! Il Win Maker altro non è che un promoter (ma chiamarlo Win Maker fa più fico), insomma uno che convince altre persone ad aderire al circuito. Che ci guadagna? Semplice: per ogni transazione eseguita dalle persone che lui ha convinto ad aderire, guadagna una certa percentuale. Non solo, se queste persone diventano a loro volta Win Maker e pubblicizzano il prodotto, il primo win maker guadagnerà dei soldi anche dai sotto aderenti. E così via, all'infinito. Notate: stavolta si tratta proprio di soldi veri, non di punti win. Per dirla in termini più tecnici: Multi-Level Marketing, che non è di per sé una cosa sbagliata, negativa o truffaldina. Ma può diventarlo, se il prodotto che si vende non è altro che uno strano giro di soldi.
Naturalmente non tutti possono diventare Win Maker, solo quelli che rispettano alcuni requisiti precisi che non ci sono stati elencati ma che posso inventare sul momento e sono sicuro di prenderci: per essere Win Maker bisogna essere tenaci, desiderosi di cambiare le cose, coraggiosi, avere spirito di iniziativa e soprattutto avere un sogno e la voglia di realizzarlo.
Ok, digressioni poetiche a parte, capite bene che le possibilità di guadagno sono illimitate.

Oddio, veramente un limite ci sarebbe: si smette di guadagnare quando il castello crolla.
E ci sarà bisogno di alcuni giudici cattivi cattivi per far crollare questo sistema? Non mi sembra.

Qui mi fermo un secondo e faccio una premessa: con le seguenti righe non sto accusando Fulvio Rinaldi di aver messo in piedi un sistema truffaldino che violi la legge 173. Sarei passibile di denuncia per diffamazione in tal caso.
Affermo però con convinzione quanto segue: da che mondo è mondo, nulla si crea e nulla si distrugge, men che meno il denaro (a meno che non sei una nazione con moneta propria, ma questo è un altro discorso).
Quindi appare evidente che un sistema del genere, per come è stato presentato, NON è autosostenibile. Facciamo un esempio banale, quello di prima, della benzina. Io immetto 100 euro nel circuito che vanno a finire nelle tasche del benzinaio passando attraverso la Win SPA eppure magicamente ho generato 45 punti/euro per me, oltre ad una serie di euro sonanti per il win maker ed i win maker sopra di lui. Da dove vengono questi soldi, se né io né i win point, né i win maker cacciamo un euro in più di quelli già citati? La risposta credo sia molto semplice: dai nuovi affiliati. Un sistema del genere  - ripeto: per come ci è stato presentato - si regge solo fin tanto che ci sono persone nuove che ci buttano dentro denaro, allargando sempre di più la piramide. Ma prima o poi (un anno? due? facciamo tre?) il sistema crollerà, lasciando diverse persone in mutande.

Ho fatto presente questo dubbio al mio Win maker che mi ha risposto: sei troppo pessimista, prima o poi il mondo finirà, che fai allora, non vivi? Risparmio ulteriori commenti a riguardo.

Con quanto detto credo di aver fatto capire il mio pensiero. Nel dubbio di entrare a far parte di un sistema che lucrerà sui risparmi di migliaia di persone preferisco starne fuori e guadagnarmi il mio stipendio con un lavoro vero. Per questo motivo non diventerò mai un Win Maker e nemmeno mi registrerò al Win Club.

Altre considerazioni sparse.
1. Durante la presentazione ci è stato detto che la Win SPA è diventata "materia universitaria", il che mi ha fatto un po' sorridere. Sul sito in realtà si limitano a dire che "il WAM è entrato nel mondo universitario", perché le università di Tor Vergata e del Molise avrebbero chiesto a Win SPA di fare un workshop sul loro "innovativo sistema di marketing". Ho scritto ad alcuni dei professori citati negli articoli. Solo uno di loro mi ha risposto dicendomi in sostanza: non ho mai sentito nominare la win spa, l'unica cosa possibile è che si sia trattato di un seminario organizzato su richiesta dell'azienda (che è un po' diverso da dire che la Win SPA è diventata materia universitaria). E comunque anche qui la vicenda puzza. E la dice lunga sullo stato del sistema universitario italiano: se la Win SPA si rivelerà essere un sistema fallimentare, di striscio anche la credibilità di un'università importante come quella di Tor Vergata potrà essere intaccata.

2. Mentre uscivamo dall'albergo, comunque divertiti per l'esperienza fatta, siamo incappati in una scena tristissima. Un uomo di una quarantina d'anni, piuttosto grosso, sudato, balbettante, si giustificava davanti al suo "capo" (il suo win maker, suppongo, un ragazzino di una ventina d'anni, massimo venticinque) sul perché gli fosse sfuggito un potenziale cliente. La sua faccia umiliata ed in difficoltà mentre spiegava che "non era colpa sua, quello non era interessato, ci ha provato ma non è andata" me la ricorderò a lungo. Mi ha fatto una pena immensa. E' solo una parte di quello che si nasconde sull'altro lato della medaglia.

3. Le frasi/slogan che si trovano su facebook su come win fidelity abbia cambiato la vita degli aderenti sono quasi imbarazzanti per quanto sono ripetitive e banali.

4. Mi sembra che il processo a Your Store l'abbia in realtà "salvata" a livello di immagine. Cioè: il sistema si è arenato, ma almeno si è potuta dare colpa ai giudici cattivi anziché ammettere che non si riuscivano più a pagare i debiti. E' stato così comodo che mi viene da pensare ad una denuncia architettata ad arte. Però non ho ancora capito come sia possibile che un giudice si sia esposto così tanto nell'affermare con sicurezza che il sistema "Your store" era affidabile e vantaggioso per tutti. Due articoli di giornale riportavano questa notizia (libero e il messaggero) quindi immagino sia vera, ma mi lascia estremamente perplesso.

5. Spero naturalmente di sbagliarmi, auguro a tutti gli aderenti del circuito win di fare grandi guadagni avendo colto al volo un'opportunità unica di arricchimento che io non ho saputo cogliere (shame on me!).