giovedì 17 novembre 2005

Sono sotto la pioggia al circolo degli artisti a farmi una canna con un norvegese e un belga


Giorni strani. Giorni di concerti al circolo dove mi sono recato tre volte in meno di 2 settimane. Dopo il concerto dei Lombroso, il locale capitolino di cui sopra ci ha offerto le prestazioni dei Marta sui tubi e degli Architecture in helsinki. Due live invero dimenticabili, da 6/10, o meglio 18/30 perchè siamo universitari e finchè siamo giovani utilizziamo i trentesimi .


I primi sono un trio composto da un cantante (che canta velocissimo), un chitarrista (che chitarrizza velocissimo) ed un batterista (che batterizza un po' meno velocemente e infatti spesso si perde, ma vabbè). Tutto sommato un buon concerto, ma il fatto che le canzoni più veloci fossero tutte uguali e tutte senza un testo (eloquente in tal senso il fatto che, durante una canzone, le uniche parole che si sono intese sono state: "cominciai a vomitare". Ciò mi fa pensare che forse, il fatto che i testi non si capissero, non è stato un gran male) non giocava a loro favore. I pezzi più lenti ed alcune esplosioni sonore sono state comunque notevoli.


Gli Architecture in Helsinki invece, sono stati l'opposto. Loro sono 8 e chi conosce il circolo degli artisti si starà già chiedendo come diavolo siano entrati su quel palco. Non lo so, non chiedetemelo. So solo che sul finale è salito sul palco anche uno dei gestori del locale (e quindi IO ho visto NOVE persone contemporaneamente su quel palchetto) che si è messo a suonare il cembalo a casaccio, tanto per fare casino. Già, perchè questo sono stati gli AIH: un gran casino. Intendiamoci: non casino alla trail of dead, spaccatimpani e cattiveria. Casino come la fraenk's family: 8 bambini (noi siamo 7, ma vabbè) che saltano da una parte all'altra del palco, suonano TUTTO ciò che produca un suono (veramente, cose inimmaginabili), urlano, battono le mani, si scambiano gli strumenti...divertenti, sì, ma a questo punto restavo a vedere i miei fratelli che si prendono a scazzottate. Però gli ultimi 10 minuti - quando hanno annunciato l'ultima canzone e ne hanno suonate 3 legate - sono stati davvero coinvolgenti. Fossero costati meno di 10 € ne sarei uscito davvero soddisfatto, ma tutto sommato la sufficienza piena la raggiungono tranquillamente.


Il vero spettacolo però è stato il dopo concerto, dove un norvegese ci si avvicina per chiederci se vogliamo un po' di hashish. Salto i dettagli perchè sto post sta diventando veramente troppo lungo, e dico solo che, dopo una mezz'oretta di convenevoli, il buon roborob si ritrova a dire al telefono la frase che da' il titolo a questo post. Il belga in questione è un pazzo, amico del norvegese, ed è venuto dal suo paese in bicicletta. Il norvegese, più furbo, è venuto in vespa. Non dalla norvegia ma da un'altra nazione europea che non ricordo. Cosa facciano nella vita, non ci è dato sapere. Lavorano in un ostello, al momento, e chissà quando ripartiranno per le loro terre natali. Vi assicuro che il racconto non rende giustizia all'assurdità della situazione, soprattutto nei momenti clou in cui il proprietario del circolo ci ha cacciati perchè stava chiudendo e non si riusciva a trovare il norvegese. Abbiamo scoperto in un secondo momento che era andato a spacciare dagli stessi Architecture in helsinki, giustificando il tutto con la frase: "eh, un sicuro...come si dice...customer..."



Visto che ho scritto troppo, mi fermo qui, ma ne avrei da raccontare. Dal gioco delle identificazioni che mi vede partecipe nei corridoi dell'università (se proprio vuoi sapere di che si tratta...), alle partite a pro evolution soccer a casa di costantino fino all'una di notte, all'incontro con un ragazzo con il quale farò l'erasmus (anche se, ora come ora, mi sembra una cosa così lontana...).



Beh, stasera su sky dovrebbero fare: "SE MI LASCI TI CANCELLO". Non è una cazzata, nonostante il titolo. Se vi capita, vedetelo.

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